Polito: "Sono stato l’artefice numero uno della salvezza del Bari"

Grandissima “cazzimma”, come ampiamente prevedibile. È bastata poco più di un’ora a Ciro Polito per presentare ai tifosi del Catanzaro la sua caparbietà. “Non possiamo nasconderci dietro il ritardo, che è evidente – le sue prime parole da direttore sportivo giallorosso -. Vivarini ci ha portato a questo, ma c’è tempo per fare tutto. Ho preso in carico situazioni anche più complicate nella mia carriera. Quella di Catanzaro è una sfida bella: la squadra viene da due anni meravigliosi, ora bisogna cancellare e ripartire. Chiedo massimo supporto e impegno, cercheremo di dare soddisfazione a un popolo che vive per questa maglia”.

Sul suo recente passato: “I cicli finiscono, al mio presidente De Laurentiis auguro il meglio. Quella del Bari era un’avventura nata per morire, ma io sono stato l’artefice numero uno della salvezza: ho sfruttato tutto e ce l’abbiamo fatta, conseguendo un risultato più grande di tutti quelli precedenti. Dopo l’esonero mi ero messo in testa di stare sereno e studiare l’inglese, ma la chiamata del presidente Noto – senza intermediari o procuratori – mi ha convinto. Mi sono subito messo in macchina verso Catanzaro e ci siamo accordati. Dopo 7/8 giorni mi ha richiamato e sono andato in missione. Cercherò di fare il massimo. Questo mondo è un quartiere, ci conosciamo tutti. Quando mi è stato detto che Paolo Morganti sarebbe stato il direttore generale. Io passo un po’ per uno che vuole comandare, ma voglio prendermi le responsabilità e pagarle nel bene o nel male. Ormai si va avanti con i capi scouting e con gli algoritmi, io preferisco catapultarmi anche in un’avventura complicata come questa. Non mollo mai, vivo più dentro che fuori dagli spogliatoi”.

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