La società ha risposto, credo in maniera inappuntabile.
Andiamo avanti..testa alla Ternana
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erpomata ha scritto:La società ha risposto, credo in maniera inappuntabile.
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flavianos ha scritto:il problema nasce anche da un fatto. Il tifoso del Bari e in generale il tifoso di calcio è stato abituato per moltissimi anni, da sempre direi, ad avere un presidente che era anche il proprietario di un'azienda, con la quale gestiva e foraggiava la società di calcio. Spesso era un appassionato, un tifoso della squadra, che lo faceva spesso per passione. Le società di calcio non erano mai in attivo, anzi. Certo per molti c'erano dei vantaggi, un ritorno di immagine per le aziende di famiglia, credo anche dei vantaggi fiscali. Tuttavia le grandi squadre andavano in debito e la controllante ripianava i debiti: i Matarrese lo hanno fatto per anni. Le piccole vendevano i gioielli e rifinanziavano,fino a quando potevano. Poi venivano cedute. Questo sistema negli ultimi decenni è stato gonfiato dai soldi delle TV, è andato avanti fino a quando non è arrivata la crisi economica e molte società sono fallite.
Questo sistema non regge più ormai da anni e molti di noi non se ne sono ancora accorti. I De Laurentiis non sono presidenti tifosi. Non faranno mai debito. Aurelio De Laurentiis non è Ferlaino, Sensi, Berlusconi, Moratti. Ferlaino si è rovinato per il Napoli. De Laurentiis è entrato per fare business. Fino al 2005 la famiglia De Laurentiis non aveva mai visto una partita di calcio. Noi invece ragioniamo ancora come se fossimo negli anni 80. Per noi vedere Luigi DELA che fa marketing per il Napoli è come vedere Vincenzo Matarrese che diventa azionista del Lecce. Ma non è la stessa cosa. Questi sono manager. La specializzazione di Luigi De Laurentiis è il marketing, questo è il suo lavoro, e lo fa per tutte le controllate del gruppo di famiglia. Prima o poi acquisteranno anche una terza squadra, magari in Belgio, e noi lo vedremo in qualche sala riunioni a presentare la nuova maglia del Malines. Può non piacere ma è così. Questi problemi si ripresenteranno sempre perché De La non è barese, è un manager nato a Roma e non si capisce perché dovrebbe smettere di fare il suo lavoro solo perché i baresi odiano i napoletani e il Napoli. Ma ovviamente ognuno è libero di non farselo piacere.
erpomata ha scritto:La società ha risposto, credo in maniera inappuntabile.
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flavianos ha scritto:comunque si chiama Luigi, non "Gigino". Se chiediamo rispetto, diamolo anche.
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