16 luglio 2018. 8 maledettissimi mesi fa sprofondavamo nel baratro più nero per quello che è stato, probabilmente, il momento più triste della nostra storia calcistica.
Già, la nostra storia. 111 anni ancora prigionieri di una procedura fallimentare di cui non conosciamo (e chissà per quanto non conosceremo) tempi ed esito.
Tuttavia, mai dimenticare.
Oggi è un giorno di festa. Deve esserlo. Ritornare tra i professionisti poteva sembrarci scontato, ma non lo era affatto. Ce l’abbiamo fatta, in soli 8, maledettissimi, mesi infernali.
È solo il primo ostacolo superato, sul campo.
Come dicevo su, però, non bisogna mai dimenticarsi di tutto ciò che concerne l’extra rettangolo verde.
La nostra storia, quel patrimonio che tanto abbiamo amato e che è nostro dovere di tifosi difendere e preservare.
Il nostro nome, i nostri simboli, la nostra identità.
Il mio messaggio alla società vuol essere un misto di ringraziamento e incitamento per il futuro. La strada intrapresa è quella giusta, ma non tralasciamo tutto il resto.
Il ritorno tra i professionisti ci obbligherà a cambiare ragione sociale. Facciamolo nel modo giusto e riappropriamoci del nostro nome: ASSOCIAZIONE SPORTIVA BARI.
Quanto al vecchio logo, purtroppo, ci sarà da attendere. Tuttavia, confido nel riacquisto. Generazioni di tifosi ci sono cresciuti con quel galletto e le ambizioni della società non possono non accompagnarsi ad un totale recupero di ciò che il Bari è da sempre.
Non ci può essere futuro, senza memoria del passato.
FORZA BARI SEMPRE!