Provo a spiegare meglio il concetto.
Valerio Di Cesare, in occasione del saluto alla tifoseria, prima di Bari Salernitana, ci ha chiesto, ancora una volta, di metterci alle spalle il passato ed essere uniti al fianco della squadra e, nella sua testa, della proprietà.
Quella proprieta, della quale lui ha scelto di coadiuvare nella veste di aiuto ds, ben sapendo (lui più di Magalini e Longo), quale fosse la "progettualità".
Non è un semplice dipendente, perché sa bene perché gli hanno offerto questo incarico, ma, soprattutto, sa bene quanto questa piazza, che spesso ha bacchettato, abbia subito da quando lui ha messo le radici qui a Bari.
Magari, la squadra farà anche bene, ma si può completare il pacchetto difensivo, con così tanto ritardo con i soliti 2 prestiti di giocatori non in condizione, per costringerti ad una partenza ad handicap?
Anche le idee di mercato non sono state brillanti.
Finalmente, al di la di quello che era evidente a tutti, si parla di AUTOGESTIONE, SALVEZZA come primo obiettivo e tante bugie sulle questioni Ricci, Partipilo o sentirci dire che hanno fatto ben 16 operazioni in entrata, a partire dal l'unico riscatto con i 700.000 euro avuti dal Milan per la valorizzazione di Nasti.
Il mio obiettivo non era denigrare Di Cesare, ma il capitano deve ricordarsi che noi tifosi siamo prigionieri del suo datore di lavoro.