Le prestazioni contro Lecco e Feralpisalò non avevano sicuramente entusiasmato, anzi. Se non si fosse vista quell'euforia attorno a mister Iachini al termine delle due partite, ci sarebbero stati ben pochi segnali positivi da mettere in risalto.
Se parliamo solo di calcio e di prestazioni contro le ultime delle classe, il Bari di Iachini non è stato dissimile da quelli di Mignani e Marino. Però, si era percepita un'aria diversa, un'unità d'intenti che lasciava presagire un clima diverso e, soprattutto, uno spirito differente all'interno del gruppo squadra. E nel calcio si sa: se c'è coesione, si possono realizzare le imprese più impensabili.
Contro il Sudtirol, gli uomini di Iachini non solo non hanno mostrato nulla sul piano della costruzione del gioco e delle occasioni da rete, ma non si sono nemmeno contraddistinti per voglia e spirito di abnegazione. Mentre a bordocampo il tecnico Iachini urlava e si sbracciava, i calciatori in campo non lo seguivano: atteggiamento inaccettabile oltre che preoccupante.
Sicuramente la condizione fisica del gruppo non è delle migliori, ma in questi casi si può (e si deve) gettare il cuore oltre l'ostacolo. Lo si deve fare per onorare la maglia che si indossa e per i tanti tifosi che seguono la squadra in ogni angolo del Bel Paese. Tifosi che, giustamente, non hanno gradito l'atteggiamento di chi è sceso in campo, ben più della prestazione misera offerta.
E allora, l'effetto Iachini si è già...SEGUI IL LINK PER LEGGERE LA SECONDA PARTE DELLA RUBRICA:
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