
Diverse volte, nel corso della stagione in corso, il direttore sportivo del Bari Ciro Polito ha dichiarato con fermezza che, sulla carta, questo Bari è più forte di quello dello scorso anno. Dichiarazioni che hanno fatto spesso sorridere i tifosi biancorossi e che hanno trovato pochissimi riscontri.
Purtroppo, quando le cose non vanno bene, è troppo facile e scontato vedere tutto nero. Ma, in certi casi, occorre analizzare le questioni di campo (e di spogliatoio) in maniera più distaccata. In verità, le convinzioni di Polito non sono molto lontane dalla realtà: questo Bari a livello tecnico e qualitativo è superiore a quello dello scorso anno, con una sola eccezione, vale a dire quel Michael Folorunsho che, contro la Juve, ha realizzato un gol alla Zinédine Zidane.
Mettendo a confronto le squadre tipo 2022/23 e 2023/24, riscontriamo come il reparto difensivo sia rimasto praticamente identico con la sola eccezione legata al portiere visto che Brenno ha preso il posto di Caprile. Dopo un avvio incerto, l'estremo difensore brasiliano si sta rivelando un buon portiere con qualche pecca nelle uscite alte. I rincalzi sono Matino e Zuzek che c'erano anche nel campionato scorso. Sulle fasce ci sono sempre Dorval, Ricci e Pucino: al posto di Mazzotta c'è ora Guiebre, prima Frabotta. Insomma non si può certo parlare di una difesa depotenziata rispetto allo scorso anno, ma certamente di una retroguardia che difende in maniera diversa e che riceve meno protezione e filtro dal centrocampo.
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Nicola Lucarelli
Borderline24.com