Palermo per il Bari non è mai stato un campo fortunato, solo due le vittorie in terra siciliana, di cui l'ultima nel lontano 1997 con gol vittoria di Nicola Ventola.
Bari che conferma l'undici iniziale di Sabato scorso contro il Parma, con Ceter che pian piano prova a convincere Mignani a prenderlo sempre più in considerazione.
Avvio spumeggiante del Bari che per 10 minuti non fa vedere palla ai padroni di casa che tuttavia con il passare dei minuti prendono coraggio ma guadagnano solo una lunga serie di calci d'angolo, ma la migliore occasione capita sul piede di Ceter che sbuca da dietro ad un difensore palermitano, con la punta del piede supera Pigliacelli ma la palla si spegne di poco al lato del palo.
Secondo tempo che vede un Bari più propositivo e padrone del campo, Cheddira, oggi in ombra, ben marcato dai difensori siciliani, viene servito splendidamente trovandosi a tu per tu con il portiere a cui però tira la palla addosso.
Il Palermo, come nel primo tempo, cresce alla distanza ma entrambe le difese coprono bene e quando sembra che la partita debba terminare a reti inviolate, parte un walzer di errori in area del Bari, con la palla che sfugge a tutti i giocatori tranne che a Marconi che anticipa un incerto Maiello e deposita alle spalle di Caprile. Ultimi 10 minuti in cui Mignani inserisce 3 attaccanti più Botta ma nel giro di pochi minuti Cheddira, come contro il Portogallo al Mondiale, rimedia un doppio cartellino giallo, lasciando la squadra in 10 che non riesce a costruire azioni tali da impensierire la squadra di casa che al triplice fischio può festeggiare.
Sconfitta amara per il Bari che nonostante non abbia giocato nel complesso meglio degli avversari, ha avuto le due occasioni migliori della partita per passare in vantaggio ma questa era la classica partita in cui la palla non ne voleva sapere di entrare a differenza del Palermo che l'ha sbloccata con il "gollonzo" della giornata.
Ora bisogna mettersi alle spalle questa delusione e ripartire immediatamente, il gruppo ha dimostrato più volte di essere forte e coeso, se poi arrivasse anche qualche rinforzo dal mercato, ora che gli esuberi sono quasi tutti sistemati, non sarebbe male, sempre se l'obiettivo non fosse rimasto quello della salvezza.