E' la prima volta che mi succede di sentirmi tanto lontano e disinteressato dalla squadra. E lo dico ferito a morte perchè tutto questo non mi può sembrar vero dopo che ho difeso sempre e comunque la mia squadra da chiunque la attaccasse (purtroppo a ragione).
Ma oggi purtroppo non è più così. La domanda "chi me lo fa fare" è sempre più frequente nell'arco della settimana e soprattutto la domenica o il sabato durante le partite. Sabato scorso ho visto la partita dato che la sua visione era gratuita ma, era uno sforzo immane continuare a vederla, non per il risultato ma per la sfiducia in questa squadra e in questa società. Io tifo, sostengo e difendo a spada tratta l'undici che muore in campo per la mia maglia, per i miei colori. Ringrazio la società che lancia il cuore oltre l'ostacolo e oltre i propri limiti economici per dare vita non a una squadra ma a un'organizzazione societaria che oggi manca. Eccome se manca!
Tifare e sostenere una squadra figlia di una società che si fa viva solo quando si vince e nelle varie storie Instagram "vamos", "match day" e chiacchiere varie, mentre quando si perde o tutto va male, si resta nel più totale silenzio figlio di una grave indifferenza verso una Piazza sofferente e stanca!
Mi viene da ridere amaramente oggi quando penso che gli anni Matarrrese sono stati i più belli della mia storia da tifoso biancorosso. Eppure quel Bari, quella società, quel Presidente (scusami Don Vincenzo, scusami!) l'ho contestato duramente in tutte le maniere: disertando, contestando in Curva, recandomi in Tribuna, gridando in piazza e non ricordo quante altre cose pur di vederlo andar via... Scusami Vincenzo, ancora una volta. Il tuo, il nostro AS BARI, il nostro Galletto era sempre impettito, non in uno stemma, ma nei fatti sul campo. Era una squadra che si è fatta sempre rispettare, retrocedendo si, ma con rispetto tranne alcuni anni amari (maledetta quella presenza durante un Bari - Perugia perso da 3:0 a 3:4) e tanti arbitri bastardi che appena potevano facevano di tutto pur di farci perdere e retrocedere (mica allora c'era la VAR, avremmo fatto almeno 10 anni in più di A).
Ma l'amore verso la propria squadra di calcio, l'attenzione verso essa, non può svanire così, di colpo, con uno schiocco di dita. Sono sempre qui pronto, attento e vigile in attesa, non di una promozione, ma di una società che faccia le cose sul serio, che rimetta le cose in ordine e di una squadra che, anche inferiore, faccia di tutto e getti il cuore oltre l'ostacolo per la nostra maglia.
Se pensate che non è possibile, basta guardare l'anno e le cose fatte dalla rosa figlia della Stagione Fallimentare...
Forza Bari! Forza Bari!
E domani, scaduto l'abbonamento mensile a Eleven, non vedrò la partita perchè, davvero, non ha senso