Pillole biancorosse quotidiane.

[Yksel]

Pillole biancorosse

Il 3 aprile 1955, il Bari guidato da Francesco Capocasale s’impone (0-3) nel derby di Lecce. In gol Livio Filiput, ala veloce strappata all’atletica leggera, e due volte Eros Baccalini, la seconda su rigore, protagonista anche nella promozione in A della stagione seguente. I biancorossi con il successo di Lecce volano così verso la B, ottenuta a braccetto con il Livorno. Quel successo in terra salentina è importante perché trascorreranno ben 26 anni prima di rivedere il Bari vittorioso a Lecce in campionato. Toccherà a Antonio “Mimmo” Renna, peraltro leccese d’origine, imporsi al Via del Mare: 1-3 il 15 febbraio 1981. Al gol iniziale di Carlo Bresciani per i padroni di casa, seguirà la riscossa del Bari nell’ultimo quarto d’ora con il pareggio di Vincenzo Tavarilli e la doppietta di Maurizio Iorio

Un saluto e a domani

[guerrierobiancorosso]

le vittorie al via del mare sono sempre da goduria

[Yksel]

Pillole biancorosse

Il 4 aprile 1973, il Bari di Angelo De Palo, allenato da Carlo Regalia, perde (3-1) sul campo del Manchester United la terza partita del torneo Angloitaliano. L’unico gol biancorosso (sul 2-0) è firmato dall’attaccante Ivano Martini, classe 1951, la cui carriera viene frenata da un grave infortunio

Carmelo Bagnato e Michele Armenise il 4 aprile 1982 firmano il blitz (1-2, in mezzo la rete dei padroni di casa con Antonio Bordon) del Bari di Enrico Catuzzi allo stadio Pino Zaccheria di Foggia, dove i biancorossi non vincono dal 23 maggio 1954 in Serie D: 2-5. Il “Bari dei baresi” pare volare verso la promozione in A, ma l’obiettivo viene mancato per due punti anche a causa di una serie impressionante di torti arbitrali

Un saluto e a domani

Massimiliano Ancona

[guerrierobiancorosso]

Dei ricordi meravigliosi, affrontare un giorno i Red Devil sarebbe meraviglioso.

[Yksel]

Pillole biancorosse

Sabato 5 aprile 1997, il Bari di Eugenio Fascetti è reduce da tre sconfitte e pare ormai che la promozione sia una chimera quando ospita il derby col Lecce. I tifosi contestano, la squadra però si ritrova. E con due gol di Klas Ingesson, il primo su rigore e il secondo su assist divino di Thomas Doll, supera (2-1) i salentini di Giampiero Ventura, che si illudono dopo il pareggio di Cristian Servidei. L’espulsione di Miguel Angel Guerrero nel finale non intacca il successo dei biancorossi che dopo quella gara infilano altre quattro vittorie (0-2 a Cesena, 2-1 con la Salernitana, 0-1 a Cremona e 2-1 al Pescara) e nell’ultimo turno col 3-1 interno sul Castel di Sangro guadagnano la promozione insieme a Brescia, Empoli e Lecce

Un anno più tardi, il 5 aprile 1998, sempre al San Nicola, tocca a un altro grande giocatore biancorosso, il sudafricano Phil Masinga – anche lui scomparso come gli allora compagni di squadra Ingesson e Francesco Mancini – regalare al Bari il successo sul Milan (1-0) con un colpo di testa in tuffo su cross di Gianluca Zambrotta a una decina di minuti dalla fine. Per i biancorossi sono tre passi decisivi verso la prima di quattro salvezze di fila nella massima serie. Masinga con 24 reti in 75 gare, senza rigori né punizioni, è il terzo marcatore più prolifico in A nella storia biancorossa dopo Igor Protti (31) e Paolo Erba (26)

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona

[guerrierobiancorosso]

Due partite che mi sono rimaste nel cuore. La prima una grande rimonta la seconda una vittoria inaspettata.

[Yksel]

Accadde oggi..

Unione Sportiva Bari 1940-1941

In un giorno nella storia non particolarmente felice per i colori del Bari, bisogna tornare al 1941 per festeggiare un successo degno di tal nome. Il 6 aprile, i biancorossi guidati da Luigi Ferrero superano al Della Vittoria la Fiorentina con l’unico gol stagionale di Ivo Isetto, il “mediano gentiluomo”. La vittoria, una delle cinque ottenute nell’intera stagione, non serve ai baincorossi per evitare la retrocessione in B. Quanto a Isetto, con 172 gare e tre gol in ben sette stagioni col Bari (1940-41 e poi dal 1945 al 1951) è il 26° nella classifica dei giocatori più presenti nella storia del club biancorosso: segue il portiere Leonardo Costagliola (173) e precede Pierpaolo Scarrone (171)

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona

[Alessio B.]

Accade anche la vittoria contro l'Empoli di Sarri per 3 reti a 0 con eurogol in rovesciata di Galano

[Yksel]

Accadde oggi

Anche il 7 aprile, come il giorno precedente, non è particolarmente fortunato nella storia per i colori biancorossi. Eppure proprio 80 anni fa, a poco più di due mesi dalla sciagurata, sbagliata, criminale entrata in guerra dell’Italia fascista, il Bari guidato da Raffaele Costantino – subentrato ad Andras Kuttik dopo 12 gare e poi sostituito da Luigi Ferrero nelle ultime quattro di campionato – s’impone (0-2) sul campo del Siena e supera gli ottavi di finale di Coppa Italia con i gol dell’attaccante Renato Cappellini, sostituto nell’anno precedente del compianto Cesarino Grossi - morto un anno prima nei primi giorni seguenti l’invasione fascista dell’Albania – e di Alessandro Carlini. Quest’ultimo è il biancorosso che nella storia ha totalizzato il maggior numero di presenze in A (ben 179, fra il 1939 e il 1941, nel 1942-43 e dal 1946 al 1950). È stato anche il capitano dopo il ritiro del barese doc Francesco Capocasale, altra leggenda biancorossa, ed è stato tra i protagonisti del 7° posto in A conquistato nel 1946-47. Il Bari nella stagione 1939-40, coi venti di guerra sempre più vicini e, purtroppo fondati, supera in Coppa Italia anche il Liguria (3-0) nei quarti e si ferma in semifinale (2-0) contro il Genova – poi battuto (1-0) dalla Fiorentina nell’atto conclusivo - proprio alla vigilia dell’entrata nel secondo conflitto mondiale, il 9 giugno 1940. Passeranno altri 44 anni per rivedere il Bari, peraltro militante in C1, arrivare sino alla soglia della finale del torneo

Buona giornata e a domani
Massimiliano Ancona

[guerrierobiancorosso]

non sapevo di questa semifinale di coppa con due grandissimi nomi del calcio Barese,Grossi e Costantino.