Per la Dda associazione per delinquere con «finalità di terrorismo internazionale».
Uno di loro in foto con Decaro. Il sindaco: «Mi infastidirono pur di fare il selfie»
di Redazione online
Tre persone fermate e altre due ricercate: è questo finora il bilancio dell’operazione antiterrorismo compiuta a Bari dai carabinieri su disposizione dei pm della Dda, Roberto Rossi e Pasquale Drago. In manette sono finiti il 23enne afghano Hakim Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016; e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011. Il terzo è stato fermato in tarda mattinata a Milano. Altri due soggetti, due accusati di terrorismo e uno di immigrazione clandestina, sono attualmente ricercati. Secondo le indagini coordinate dalla Dda di Bari, i fermati progettavano attentati in Italia e in Inghilterra. Altre due persone (un altro afghano e un pakistano) sono indagate - e sottoposte a fermo - per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo le indagini della Dda di Bari, i fermati farebbero parte di una associazione per delinquere con «finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all’estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un’associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all’organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all’emirato Islamico dell’Afghanistan e di Al Qaeda». Gli indagati avrebbero dato infatti - secondo l’accusa - «sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell’ambito di paesi stranieri, ed in particolare in Irak e Afghanistan con modalità di combattimento» nonostante «le peculiari e concrete situazioni fattuali facciano apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell’incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico».
I nomi degli indagati
Il provvedimento di fermo è a carico degli afghani Qari Khesta Mir Ahmadzai, di 30 anni, Surgul Ahmadzai, di 28 anni, Hakim Nasiri, di 23 anni, tutti domiciliati presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, e accusati di terrorismo internazionale. Il provvedimento, per il solo reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è a carico del 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia) e del 24enne pakistano Zulfiqar Amjad, residente a Bari. Tutti e cinque hanno ottenuto nei mesi scorsi il permesso di soggiorno o la protezione umanitaria o sussidiaria.
Il video dell’Ipercoop e la reazione del sindaco per la foto
Uno dei presunti terroristi fermati oggi nel capoluogo pugliese, Hakim Nasiri, è stato fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la cosiddetta Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015. Immediata la reazione del primo cittadino. «Aspetto il comitato dell’ordine pubblico per conoscere i dettagli. L’operazione - ha detto Decaro - dimostra che l’intelligence nel nostro Paese funziona. Certo sapere che dei terroristi erano qui, che facevano foto a supermercati al porto o all’aeroporto... ci fa pensare: siamo terra di transito, lo sappiamo. Ho visto che circola una mia foto con uno di questi terroristi. Lo ricordo. Ricordo la sua faccia. Mi ha fermato in piazza Umberto e mi ha fermato più di una volta per la foto. Sono stato anche infastidito. Non avevo sentore fossero terroristi ma mi ero accorto che non erano semplici migranti. Avevano scarpe da ginnastica costose - ha continuato il sindaco - e parlavano un fluente italiano. La manifestazione fu organizzata in tutta Italia e vi aderì anche la città di Bari, in segno di solidarietà e integrazione in favore dei cittadini immigrati». Le indagini sono partite il 16 dicembre scorso quando i Carabinieri sono intervenuti presso l'Ipercoop di Santa Caterina a Bari per la segnalazione di 4 stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. Dall'analisi dei dati contenuti nel suo telefono, poi sequestrato, gli investigatori hanno trovato anche un video dell'area interna dell'aeroporto di Bari-Palese.
Foto e video trovati nei cellulari degli indagati «non avendo nessun valore turistico possono essere lette - secondo la Procura di Bari - come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati». Immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo sono solo alcuni dei documenti estrapolati dai telefoni dei cittadini afghani fermati a Bari per terrorismo internazionale. «La cellula terroristica - si legge nel provvedimento di fermo - diffondeva l'ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato».C'è poi - si è appreso - una foto a colori che ripropone due immagini in notturna che accostano due luoghi simbolo rispettivamente della cultura islamica e di quella occidentale: la moschea Al-Masjid al-Haram a La Mecca e la Tour Eifell di Parigi. La prima con un contrasto cromatico di base blu, «colore che notoriamente - spiegano gli inquirenti baresi - indica il paradiso e la spiritualità»; la seconda di base viola, «che notoriamente indica morte e lutto».
Corriere del mezzogiorno