da Pacha_Dom » 19/11/2013, 11:30
Il Monopoli perde, i tifosi ai calciatori:
«Via le maglie, non siete degni di noi»
Il presidente: «Non c’è stata violenza». Protesta
dopo la sconfitta per 3-1 a Francavilla in Sinni
BARI - Una volta, a fine partita, a lanciare le maglie verso i tifosi erano i calciatori. Oggi i tempi sono cambiati e gli u****s del Genoa sembrano aver fatto scuola. Serie D, girone H, il quotato Monopoli perde in trasferta contro il Francavilla in Sinni 3 a 1, un gruppetto di supporter pugliesi attende il triplice fischio e raggiunge a bordo campo i calciatori. C’è un breve faccia a faccia: «Non mettete lo stesso impegno che ci mettiamo noi e la società, oggi non siete degni della maglia che indossate», è il succo del discorso fatto dagli u****s ai giocatori. Risultato, i calciatori sono stati convinti a togliere la casacca prima di rientrare nello spogliatoio e a consegnarla al presidente. Vincenzo Mastronardi. «Nessuna violenza e nessuna intimidazione», cerca di spiegare il massimo dirigente. «Premetto che ero presente e non ho condiviso il gesto dei tifosi - dice il presidente - ma paragonare quanto accaduto a Genova con quello che è successo domenica è fuorviante. Non voglio assolutamente giustificare nessuno, però è anche giusto raccontare la verità. I nostri sostenitori erano delusi dall’atteggiamento mostrato in campo dalla squadra - racconta - ma non c’è stata alcuna reazione violenta. Al triplice fischio si sono avvicinati e hanno chiesto di poter parlare con i calciatori. A loro hanno chiesto un gesto simbolico per chiedere scusa».
Fatto sta che le immagini di Strambelli e company a torso nudo, con le maglie poggiate a terra, hanno fatto il giro del web e l’accostamento con Genova è stato immediato. La polizia ha acquisito quelle foto e per qualche tifoso potrebbe scattare persino il Daspo, il divieto di essere presente alle manifestazioni sportive. Paradosso vuole che il Monopoli sia una società nata grazie all’azionariato popolare, alcune quote sono state acquistate dagli u****s e il ruolo di primo dirigente è ricoperto a rotazione. «Siamo amareggiati - prosegue il numero uno del club - i nostri tifosi sono sempre stati corretti e, come società, il nostro primo obiettivo è combattere ogni genere di violenza. Il nostro motto - conclude - è tutti presidenti per un calcio pulito». Parole che, però, cozzano con quanto visto sul campo del Francavilla in Sinni. «Certamente - conclude Mastronardi - è stato sbagliato il metodo di contestazione e io per primo l’ho fatto presente, avvertendoli che sarebbe stato male interpretato. Purtroppo è andata così, ma ripeto non c’è stato alcun atteggiamento violento». Nello spogliatoio bocce cucite, la strada scelta è quella del silenzio stampa. E gli u****s? Dalla Curva provano a chiarire che non c’è stata minaccia. «Volevamo che fosse chiaro che la società ha operato grandi investimenti per allestire una squadra capace di lottare per la Lega Pro, chi non ha voglia di giocare per questa maglia può non indossarla», trapela dagli u****s.
Corriere del Mezzogiorno
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