28/08/18 - Rimini "virtuale" : un quarto del club pagato con una criptovalura

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Rimini "virtuale": un quarto del club pagato con una criptovaluta

28.08.2018 di Sebastian Donzella

Il Rimini è già nella storia. Per la prima volta al mondo una squadra di calcio viene pagata con soldi "virtuali". Con una criptovaluta. Il 25% del team biancorosso, insomma, passerà nelle mani di investitori arabi grazie alla moneta del terzo millennio, nata su internet e diffusasi sempre sul web. Difficile spiegare il meccanismo che regola i Bitcoin e i suoi fratelli, più semplice raccontarvi di come il calcio italiano, per una volta, è innovativo rispetto al resto del mondo.

Certo, pagare un quarto delle quote di un club con una moneta virtuale è quanto di più strano possa esserci in un mondo, come quello del calcio, ancorato al passato e alle sue tradizioni. E fa venire paura a tutti quei tifosi biancorossi che, scottati negli anni da fallimenti e dirigenti improvvisati, magari poco pratici del web, non vedono di buon occhio una novità del genere. E magari si domandano perché dalla lontana Asia sia arrivata un'offerta proprio alla loro squadra.

La realtà è che, dopo il primo calciatore pagato in bitcoin e dopo la prima squadra a ricevere stipendi sempre in criptovaluta, prima o poi una società sarebbe stata venduta seguendo questo nuovo metodo. E che sia stata l'Italia a riuscirci può anche diventare un vanto. A far star tranquilli i supporters romagnoli, comunque, è il fatto che il 75% del club resta nelle mani della vecchia e solida proprietà. Che non ha accettato la prima offerta capitata per caso ma ha ponderato bene le proprie scelte. Perché, dietro monete virtuali o pagamenti internazionali, c'è sempre un volto o un gruppo di persone. Ed è su quello che ha puntato forte il vecchio Rimini per rendere ancora più forte il nuovo Rimini.

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Non ci aveva provato anche gianca?