1969 ha scritto:Quando si vince uno scudetto superando club più forti economicamente, bisogna avere la forza ed il coraggio di fare basta e passare la mnano, così come hanno fatto Spalletti e Giuntoli, perché più di così non si può fare.
Adesso il rischio è di rimetterci un sacco di soldi, perché i vari Kvara, Osimhen, Zielinski potranno salutarsi e le tante amate plusvalenze rischiano di andarsi a fare benedire.
Potevano e dovevano monetizzare dopo il campionato scorso. Ora rischiano su tutti i fronti, a cominciare dallo scollamento della piazza, che non ha mai amato i Dela.
A Bari avrebbero potuto concentrare le loro risorse per dare slancio ad una piazza affamata di calcio, che non ha certamente gli stessi numeri di Napoli, ma che poteva dare comunque grandi soddisfazioni.
Mignani e Polito non hanno avuto la stessa forza di Spalletti e Giuntoli ed hanno accettato e condiviso la "politica" della proprietà, finendo, (per ora Mignani) per bruciarsi.
Da gennaio scorso non ho più tanta considerazione per il nostro ds, che, un po' troppo presuntuosamente ha creduto di poter fare miracoli senza investimenti e progettazione.
Il campionato scorso ha fatto credere a Ciro ed alla SSC di poter bissare la stagione.
Ed invece, sono state commesse tante cappellate e si è persa quel po' di credibilità che questa proprietà aveva per qualcuno.
Questa improvvisazione e la poca considerazione per la piazza hanno allontanato una grossa fetta della tifoseria.
Il signor Polito deve fare un bagno di umiltà e rendersi conto degli errori commessi, per i quali, al momento, sta pagando il soli Mignani.
Per quest'anno cerchiamo di mantenere la categoria, ma, se davvero SSC vuole mantenere fede alla promessa di puntare alla promozione entro 3 anni, allora a gennaio ci vogliono rinforzi veri, su cui puntare anche per la prossima stagione.
Il rischio è che fino al 2028 si viva una autentica agonia, perché già dopo questa stagione, non ci saranno i Caprile ed i Cheddira per fare cassa.
La penso come te su parte del discorso, più che passare di mano dovevano capire che quello è il massimo a cui potevano arrivare e far ripartire un nuovo ciclo e monetizzare con i calciatori più importanti, hanno peccato di presunzione (che sicuramente è una loro caratteristica) pensando che con le stesse risorse potessero puntare ancora più in alto, il problema è che se vuoi competere a livello europeo le risorse da investire sono immensamente più alte rispetto a lottare per lo scudetto, non condivido troppo il parallelismo con Polito/Mignani, loro non avevano vinto, anzi, avevano terminato con una sconfitta cocente, poteva esserci voglia di rifarsi, poi, parliamoci chiaro, più si va in basso nelle gerarchie del calcio italiano più il lavoro somiglia al lavoro nel mondo reale, per dirla in altre parole, non penso che se noi facciamo un'annata top o flop a lavoro lasciamo, hai la sicurezza del tuo lavoro e continui a farlo.