09/05/21 - Hugo Enyinnaya, l'altro Cassano che non ce l'ha fatta

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09/05/21 - Hugo Enyinnaya, l'altro Cassano che non ce l'ha fatta

Messaggioda Lo Strillone » 09/05/2021, 11:12

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Sapevo che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato. Più e più volte mi ero ripromesso di mettere nero su bianco i miei ricordi di quella incredibile serata, indelebile nella mia mente a distanza di oltre 21 anni.

Era il 18 dicembre 1999, e mai avrei immaginato che un ragazzo di appena 18 anni di lì a poco avrebbe contribuito a cambiare la mia visione della vita, facendomi convincere del fatto che “Impossible is Nothing”. Il suo nome? Ugochukwu Michael Enyinnaya. Per gli amici, Hugo Enyinnaya.

Era sabato, lo ricordo bene. E quando hai 8 anni, sabato è il giorno più bello della settimana perché il giorno dopo non c’è scuola. Quella sera andai in una pizzeria coi miei genitori e alcuni loro amici: “La Gorgonia”. Tra l’altro qualche mese fa ho potuto constatare che purtroppo ormai ha chiuso i battenti. Non so se capita anche a voi, ma sono stato colpito da una profonda tristezza e nostalgia, come ogni volta in cui scopro che un luogo che ha caratterizzato la mia infanzia non esiste più. Tornando a noi, quella pizzeria aveva qualcosa di diverso da tutte le altre: c’era una TV in alto a destra rispetto al nostro tavolo, con la scritta TELE +. Un rettangolino bianco e nero segnava minuto e punteggio della partita: BAR 0 - INT 0 | 01:00 | 1T. Era appena iniziata Bari-Inter al San Nicola di Bari.

Il calcio lo seguivo come può seguirlo un bambino di quell’età, tifavo per la Nazionale (quante lacrime l’anno prima per la traversa di Di Biagio al Mondiale) ma non parteggiavo per nessuna squadra di club in particolare. Quella sera però, anziché andare a giocare a nascondino con gli amichetti nella piazzetta adiacente la pizzeria, fui letteralmente rapito da quello schermo, senza possibilità alcuna di scollare i miei occhi da quella partita. Credo di non aver mai preso una scelta più saggia in tutta la mia vita, perché quella sarebbe stata una notte magica…

Il Bari di Eugenio Fascetti quella sera si trovava in piena emergenza nel reparto avanzato, avendo tra gli indisponibili contemporaneamente Spinesi, Osmanovski e il compianto Masinga. Il mister dei galletti lanciò dunque dal primo minuto quello che era l’attacco titolare della Primavera, composto da Antonio Cassano e Hugo Enyinnaya: 17 anni il primo, 18 il secondo. E io ero lì, in quella pizzeria a guardarli con ammirazione, sognando un giorno di potermi trovare al loro posto, in quell’immenso prato verde a rincorrere un pallone.

Pronti, via! Minuto 7. Enyinnaya prende possesso della palla poco dopo il centrocampo, e senza pensarci due volte fa esplodere un destro incredibile che va a trafiggere un Angelo Peruzzi incredulo. Io non tifavo Bari, era la prima partita dei biancorossi che vedevo in vita mia, ma quel goal mi fece letteralmente urlare di gioia. Il tutto sotto gli occhi di mio padre, interista da una vita.

Hugo era il più incredulo di tutti per quello che era appena successo: corse furiosamente verso la bandierina del calcio d’angolo, venendo raggiunto dapprima da un giovanissimo raccattapalle, poi dal compagno di reparto Cassano ed infine da tutti gli altri compagni di squadra, esultanti al grido di “Bravo Ciccio!”, l’affettuoso soprannome dato all’attaccante nigeriano.

Enyinnaya quasi svenne e si prese più di qualche secondo prima di rialzarsi e dirigersi verso il cerchio del centrocampo, dove il match sarebbe ripreso dal punteggio di 1-0 grazie alla sua straordinaria prodezza, un lampo inaspettato per tutti. In quel momento feci una promessa a me stesso: “Prima o poi, avrò la sua maglia”, mi dissi. E a volte i sogni diventano realtà, anche se devi aspettare 15 anni per realizzarli.

6 minuti più tardi l’Inter troverà il pareggio con un goal di Christian Vieri. Il primo tempo scivola via sull’1-1, e nel frattempo arrivano le pizze. Tempismo perfetto, mai l’attesa prima di allora era stata così emozionante e divertente. Inizia il secondo tempo: BAR 1-INT 1 | 01:00 | 2T. I pugliesi tengono incredibilmente testa ai nerazzurri, quell’Inter con giocatori del calibro di Blanc, Zanetti, Zamorano, Vieri. Ma quella serata ha qualcosa di magico.

Minuto 88. Accade l’imponderabile. Lancio del Bari dalla retroguardia, il 17enne Cassano addomestica la palla prima con un tacco a seguire, poi con la testa, e continuando a correre si libera di Panucci e Blanc passandogli in mezzo, per poi calciare il pallone sul primo palo quasi in precario equilibrio. Il San Nicola esplode. Il Bari ha battuto l’Inter grazie ad un goal di un barese, Antonio Cassano. Intanto alla “Gorgonia” un bambino di 8 anni esultava come un matto perché due ragazzi di 17 e 18 anni gli avevano appena fatto credere che tutto fosse possibile nella vita.

Quella sera a Bari iniziò a brillare la stella lucente di Antonio Cassano, la cui carriera da quel momento in poi avrebbe spiccato il volo. Quella stessa sera il destino beffardo invece illuse un giovane nigeriano, che per un attimo aveva sognato di poter conquistare il mondo, prima di ritrovarsi faccia a faccia con la dura realtà.

Hugo Enyinnaya non poteva infatti immaginare che quel 18 dicembre 1999, a soli 18 anni, aveva già raggiunto l’apice della sua carriera. Nelle successive stagioni al Bari non ripeterà mai più l’exploit visto quella sera al San Nicola.

Anche i prestiti al Livorno e al Foggia si rivelarono fallimentari, convincendo il Bari a non rinnovargli il contratto nel 2004. Hugo scappò allora in Polonia, dove riuscì a ritrovare una discreta vena realizzativa nelle esperienze al Lechia Zielona Góra e all’Odra Opole, ma dove purtroppo fu costretto a subire anche spiacevoli episodi di razzismo che lo convinsero a tornare in Italia. Ma nessuno gli darà un’altra chance nel calcio professionistico: da lì in poi Enyinnaya giocherà ancora per qualche anno tra i dilettanti dell’Anziolavinio prima, del Meda poi ed infine chiuderà l’esperienza con lo Zagarolo, nel girone laziale di Serie D.

A più di 21 anni di distanza da quella serata magica, di Hugo si sono perse le tracce. Probabilmente sarà tornato nella sua Nigeria, ma nessuno può dirlo con certezza. Perso nei ricordi di una carriera che poteva essere, ma non è stata. Oggi, giorno in cui Hugo compie 40 anni, io continuo a coltivare un sogno dentro di me: ritrovare Enyinnaya, prima o poi, in qualche parte del mondo, e aprire insieme una pizzeria. La chiameremo “La Gorgonia”.

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Re: 09/05/21 - Hugo Enyinnaya, l'altro Cassano che non ce l'ha fatta

Messaggioda guerrierobiancorosso » 09/05/2021, 11:17

Una storia singolare la sua,ma quella magica serata sarà per sempre
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Re: 09/05/21 - Hugo Enyinnaya, l'altro Cassano che non ce l'ha fatta

Messaggioda Tarkan » 10/05/2021, 22:12

Beh ,a differenza di Cassano, il buon Hugo era un giocatore tecnicamente modesto ma dotato di una velocità al di fuori del comune.
Quel 18 Dicembre fu magia

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Re: 09/05/21 - Hugo Enyinnaya, l'altro Cassano che non ce l'ha fatta

Messaggioda Volder Galletto » 10/05/2021, 22:45

Tarkan ha scritto:Beh ,a differenza di Cassano, il buon Hugo era un giocatore tecnicamente modesto ma dotato di una velocità al di fuori del comune.
Quel 18 Dicembre fu magia

Tarkan


Perfetto.
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Re: 09/05/21 - Hugo Enyinnaya, l'altro Cassano che non ce l'ha fatta

Messaggioda Re d spad » 11/05/2021, 18:38

Storie di un calcio che non esiste più.
La nostalgia di quella sera prende il sopravvento anche su di me, ero tredicenne ed andavo allo stadio con lo "speciale" (autobus amtab che partiva da Piazza Aldo Moro direzione stadio con fermate "extra" nel rione Libertà :lol:).
Erano i tempi del panino con la brasciola la domenica alle 13 fuori dallo stadio, del "u mè uè disc che so npot?" mentre eri in fila prima di arrivare al tornello, dell'etichetta dell'acqua Gaudianello a vista a mó di biglietto quando qualche poliziotto fingeva di fare prefiltraggio, dei biglietti "costruiti" con pezzi di altri ticket di partite precedenti assemblati con la colla vinilica...
Tant iev bell...
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