Il caos completo: la FIGC, con un cambio repentino rispetto al comunicato diramato in data 3 agosto, ha di fatto approvato la B a 19 squadre, con il calendario cadetto stilato e la C in rivolta, soprattutto con quelle squadre che ambivano al ripescaggio. Tra queste il Catania.
I microfoni di TuttoMercatoWeb.com hanno contattato l'AD etneo Pietro Lo Monaco.
Quello che sembrava non dovesse succedere è invece successo. Niente ripescaggi, B a 19.
“Si possono solo fare considerazioni amare, che vanno ben oltre la questione ripescaggi e Serie B a 19. Quello che è successo ieri evidenzia lo stato del nostro calcio, che è in mano a pochi: e cosa succede? Che la non ha un suo governo, la B è in mano a un uomo di chi comanda, la FIGC è commissariata e il puparo fa cosa vuole, il calcio è in mano a uno che lo sta sfasciando”.
Cosa succederà adesso?
“Ci sarà adesso una denuncia alla Procura della Repubblica, ma dovrebbe essere la coscienza popolare a risentirsi. Ieri è successo questo: contro tutte le regole, per dividersi qualche soldo in più e fregandosene di chi comanda, la B ha portato avanti il suo pensiero, che ha portato una reazione a catena. Il Collegio di Garanzia ha sospeso, e ripeto, sospeso, la sentenza del Novara rimando tutto al 7 settembre, con Frattini neppure presente perché impegnato nella querelle Frosinone-Palermo, e la FIGC è rimasta in un colpevole e assordante silenzio, permettendo di fatto lo scempio totale della B. Loro stilano la prima giornata, ed ecco il comunicato federale: annullamento dell'articolo 50. Chi deve rispettare le regole è il primo a infrangerle. Qui non servono cause, ma insurrezione. E Malagò e Fabbricini dovrebbero fare adesso un passo indietro”.
Ci possiamo aspettare adesso anche il Bari in Serie C?
“Teoricamente no, ma se se ne occupa il puparo può accadere. Ma allora guardiamo anche altre piazze meritevoli, come Messina, Cesena, Avellino, Taranto, che avrebbero diritto al professionismo: facciamo una C a 80 squadre”.
Tmw