Il Bari scialbo e nono in classifica matematicamente ha ancora speranze di giocare i playoff, ripartendo dalla trasferta di Avellino di sabato 6 maggio. Ma la realtà va in tutt'altra direzione
di GIANVITO RUTIGLIANO
I fischi e gli olè canzonatori dei tifosi. Una partita imbarazzante e priva di spunti. E una striscia di minuti senza gol per i biancorossi che si allunga a quota 450. Bari e Pisa chiudono 0-0 una gara da cui entrambe avrebbero dovuto cercare con forza la vittoria per alimentare le residue speranze, rispettivamente, di agguantare i playoff e la salvezza. Invece il clima è da ultima di campionato, tra scarso agonismo e pochi spettatori sugli spalti. E l’unica nota da registrare è l’inedita maglia metà bianca e metà rossa in stile Feyenoord sfoggiata dai padroni di casa.
A parte un indemoniato Sabelli e a tratti i volenterosi Macek e Galano, i giocatori sonnecchiano per tutti i 90 minuti e non riescono a trovare mai varchi per attaccare, al di là di un colpo di testa di Macek all’85’ alzato in angolo dal portiere Cardelli. Il Pisa ultimo in classifica e con la miglior difesa della serie B si copre spesso in nove, ma ha due occasioni nella ripresa: Gatto mette alto al volo al 62’ e Manaj viene provvidenzialmente fermato da Daprelà a pochi metri da Micai, dopo l’azione bruciante dello stesso Gatto che lascia sul posto Moras.
Ancora un po' di sfortuna per un Bari già falcidiato dagli infortuni quando al 34’ si fa male anche Martinho e lascia il posto a Furlan. Il pubblico finisce per spazientirsi e rumoreggia ogni volta che i biancorossi provano ad avvicinarsi, senza esito, alla porta toscana. Né il sangue né il sudore invocati dai tifosi: il Bari scialbo e nono in classifica matematicamente ha ancora speranze di giocare i playoff, ripartendo dalla trasferta di Avellino di sabato 6 maggio. Ma con questo spirito è difficile anche sognare.
repubblica ed Bari