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19/01/13 - Avv. Sticchi Damiani: "Margine enorme alla discrezionalità della corte, Bari e Lecce avrebbero potuto cavarsela"

19/01/2013, 8:23


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LA DISCUSSA ASSOLUZIONE IL LEGALE, ESPERTO DI DIRITTO CALCISTICO, COMMENTA IL SENSO DELLA CONTROVERSA DECISIONE DELLA CORTE FEDERALE
Così la sentenza Napoli destabilizza la giustizia sportiva
L’avv. Sticchi Damiani: «Margine enorme alla discrezionalità della corte, Bari e Lecce avrebbero potuto cavarsela»

MASSIMO BARBANO

Il colpo di spugna sul Napoli, e sulla
responsabilità oggettiva è una pronuncia
che cambia radicalmente la prassi e la metodologia
giuridica seguita fin qui dalla
Giustizia sportiva e che non può non avere
effetti anche su eventuali processi sportivi
che potranno interessare in un prossimo
futuro Bari e Lecce. Il professor Saverio
Sticchi Damiani, esperto di diritto sportivo
e legale della Roma e del Lecce parla di una
sentenza che può rappresentate un precedente
fondamentale nella Giurisprudenza.

Sostanzialmente cosa è cambiato con
la restituzione dei due punti al Napoli?

«È cambiato che quell’istituto della slealtà
sportiva, che esisteva nelle norme, ma si
riferiva per lo più a comportamenti irriguardosi
o sconvenienti, è stato applicato
ad una ipotesi di illecito, sia pure tentato.
Ma, siccome, nella giustizia sportiva anche
il tentativo di illecito viene assimilato al
reato consumato, per fare questo si è configurata
una fattispecie, per così dire, al di
qua dell’illecito, insomma, una sorta di illecito
affievolito. Solo con questa interpretazione,
direi molto originale, si poteva derubricare
la posizione di Gianello che, a
prescindere dal fatto che Grava e Cannavaro
fossero coinvolti, aveva confessato un
illecito sportivo. E quindi, per la Giustizia
sportiva, la società doveva rispondere di
responsabilità oggettiva».

È una pronuncia che può destabilizzare
un metodo?

«Si parla da tempo della esigenza di riformare
la responsabilità oggettiva, ma, di
fatto, quello che si sarebbe dovuto codificare
attraverso un dibattito è stato anticipato
in maniera molto singolare da una
sentenza che lascia una lacuna, se non normativa,
sicuramente nella definizione degli
istituti. Vedere un procuratore federale
che si rimette alla Corte per la misura della
penalizzazione lascia perplessi».

E i processi futuri che potrebbero riguardare
anche Bari e Lecce?

«Se il metro è questo si apre un margine
enorme alla discrezionalità del collegio
giudicante la cui valutazione sarà del tutto
incontrollabile. In altre parole, quando un
tentativo di illecito è meno che un tentativo
e quindi può diventare una semplice slealtà
sportiva? Insomma, bisogna immaginare
uno stadio dell’illecito che viene ancora
prima del tentativo. Ma questo crea una
situazione caotica, perché non sappiamo se
le prossime sentenze ricalcheranno questa
strada o torneranno al passato».

Si pone anche un problema di equità.
«Certamente. Nel filone estivo questo ragionamento
non esisteva e molte squadre,
penso anche al Bari, hanno patteggiato
punti di penalizzazione per non andare al
processo. Invece, se la sarebbero potuta
giocare. Con questo metro, quanto meno ci
sarebbe stato un approfondimento e non la
matematica applicazione del -2».

Discorso non valido per la responsabilità
diretta che ha mandato il Lecce
in prima divisione.

«È da vedere anche questo, perché, a
prescindere dalla vicenda specifica del Lecce,
se riusciamo a fare rientrare nella slealtà
sportiva il tentativo affievolito di illecito
del calciatore, perchè non dovrebbe rientrarci
anche quello del dirigente?».

fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Re: 19/01/13 - Avv. Sticchi Damiani: "Margine enorme alla discrezionalità della corte, Bari e Lecce avrebbero potuto cavarsela"

19/01/2013, 23:21


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